Un buon metodo di studio deve tener conto dello stato emotivo dello studente, sia favorendo il riconoscimento delle emozioni sperimentate in relazione allo studio che in termini di acquisizione di strategie di gestione emotiva.

Le emozioni hanno infatti un forte impatto nel processo di apprendimento, influenzando la motivazione, l’elaborazione delle informazioni, la concentrazione e la memoria. Monitorare il proprio stato emotivo, cercando di generare in sé stessi emozioni adeguate ai compiti da svolgere rende lo studio più leggero e gradevole.

Le capacità immaginative sono potenti alleate degli studenti in questo processo: cercare di immaginare l’utilizzo di quanto stiamo apprendendo ci avvicina alle materie di studio rendendole più personali e solitamente più emotivamente salienti.

Considerare le emozioni per il metodo di studio inoltre significa imparare a riconoscere e gestire le emozioni negative legate alla performance.

Gli studenti riportano spesso di sperimentare ansia, quella che solitamente viene descritta come “paura di non farcela”, così come preoccupazione per interrogazioni o compiti in classe. 

Una lieve preoccupazione per una verifica può essere una spinta motivazionale allo studio della materia, tuttavia quando l’ansia e la paura diventano troppo forti possono portare all’evitamento o ad un senso di blocco e di incapacità.

È importante quindi che lo studente conosca come funzionano le emozioni e che riconosca come solitamente si comporta di fronte ad esse.

La capacità di gestire le proprie emozioni e la propria ansia è parte essenziale di un buon metodo di studio. Più strategie di gestione conosciamo, distinguendo anche come la loro efficacia cambi a seconda delle diverse situazioni, più saremo bravi e il nostro studio risulterà leggero e meno faticoso!